Una studentessa liceale viene brutalmente assassinata. Mentre torna a
casa uno degli assassini viene sequestrato da un gruppo paramilitare che
lo sottopone a tortura costringendolo a scrivere la propria ammissione
di colpa. Rilasciato e tormentato da quanto ha subito vive nella paura
anche perché scopre che, uno dopo l'altro, i suoi complici stanno
subendo la sua stessa sorte.
Il titolo coreano del film suona come una domanda "Chi sono io?". Insieme ai personaggi che porta sullo schermo Kim Ki-duk se la sta ponendo sicuramente, con ancora maggior forza, da dopo la crisi documentata con Arirang. La risposta che emerge dalle tre opere posteriori alla crisi è quella di un animo esacerbato da una realtà violenta che non riesce più a sopportare e che intende denunciare. Così come denuncia le falsità e le omissioni seguite al naufragio di un'imbarcazione che ha causato una strage in Corea del Sud portando sugli abiti con grande evidenza la scritta "La verità non può annegare".
Il titolo coreano del film suona come una domanda "Chi sono io?". Insieme ai personaggi che porta sullo schermo Kim Ki-duk se la sta ponendo sicuramente, con ancora maggior forza, da dopo la crisi documentata con Arirang. La risposta che emerge dalle tre opere posteriori alla crisi è quella di un animo esacerbato da una realtà violenta che non riesce più a sopportare e che intende denunciare. Così come denuncia le falsità e le omissioni seguite al naufragio di un'imbarcazione che ha causato una strage in Corea del Sud portando sugli abiti con grande evidenza la scritta "La verità non può annegare".